Monastero di Brescia… Un cammino con Dio, giubileo di Maria

Carissimi sacerdoti e parrocchiani tutti.
Il Signore vi dia pace!
È con il Salmo 116, musicato da W. A. Mozart con il titolo «LaudateDominum» (1780), che lo scorso 9 maggio abbiamo dato inizio all’Elevazione spirituale in onore di Maria e che, seguita dai Vespri solenni presieduti dal carissimo Mons. Gaetano Fontana, Vicario Generale della nostra Diocesi, ha concluso la festa per il 50° anniversario del Monastero nel quale viviamo.
Festeggiamenti che si sono articolati in un singolare «triduo culturale e biblico-liturgico», iniziato la sera del 7 maggio, con rendimento di grazie e di lode al Signore, per le meraviglie che ha compiuto con noi e in noi nella sua fedeltà, fino ad oggi.
Filo rosso delle suddette giornate è proprio Maria e non solo perché il Monastero è a lei dedicato, ma anche perché quest’ultimo è potuto sorgere grazie alla vendita del prezioso dipinto della Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer (1471-1528), da parte delle clarisse cappuccine di uno dei due Monasteri di Bagnacavallo (Ravenna) e qui trasferite nel 1971. La prima serata, svoltasi il giorno 7 maggio, ha avuto il suo inizio con la storia del quadro, il cui valore non era stato inizialmente riconosciuto dalle monache. L’avventura storica e artistica è stata ben delineata nei suoi tratti essenziali dal dr. Diego Galizzi, direttore del museo civico di Bagnacavallo e di altri musei di Forlì, il quale è riuscito a trasmettere interesse e stupore ai presenti sulla vicenda dell’opera, che ha visto protagonisti: le monache, esperti di arte, istituzioni ecclesiastiche e governative, nel contendersi con le migliori, ma, in taluni casi, intricate intenzioni il capolavoro del Dürer. La disputa si è conclusa a favore della nascita di una dimora dedita agli «interessi» di Dio!
Dall’esodo di un dipinto mariano è nato l’esodo di una comunità monastica: non poteva, quindi, essere scelto un tema migliore per la seconda serata «biblica» dell’8 maggio, dal titolo: «Un Dio che cammina con noi». In questo percorso ci siamo lasciate condurre dalle parole «ispirate» di fra Roberto Pasolini, della Provincia Cappuccina Lombarda, il quale ci ha introdotte in un elemento distintivo di Dio: Dio davanti a noi, Dio dietro a noi e Dio in noi.
Se ci è facile pensare Dio davanti a/in noi attraverso la nostra sequela dietro a Lui e il suo Spirito in noi, non ci è altrettanto facile comprendere che Dio sia «dietro» a noi: ma cosa vuol dire? Dio è dietro a noi per proteggerci dagli assalti del male e, rispettando la nostra libera dignità, non vuole imporci la Sua Presenza, al punto tale da non ostacolarci nemmeno nel vivere l’esperienza della «morte», felice, poi, di risuscitarci con Lui! Non poteva mancare la «voce viva» della comunità, attraverso l’intervento di suor Paola e di suor Selena,
che hanno esposto una sintesi dei momenti più significativi di questi cinquant’anni, leggendo anche alcuni stralci curiosi e commoventi dalla Cronaca del Monastero. Come allora possiamo «rispondere» a questo Amore che ci precede e ci segue?
«Rimanete nel mio amore»: questa è la risposta ed è la Parola evangelica del 9 maggio, commentata nell’omelia della S. Messa prefestiva della seconda serata da fra’ Cristian Limonta della fraternità dei cappuccini del convento della nostra città e divenuta eco della voce del nostro Vescovo Pierantonio Tremolada nel giorno solenne dell’anniversario.
Rimanere, quindi, nella sua Parola, per conformarsi al Figlio e lasciarsi condurre dallo Spirito che ci rende capaci di dare e di ricevere amore, perché preceduti dal Suo Amore per noi: è infatti l’amore dato e ricevuto, il segno distintivo dei cristiani e ciò che attrae di una comunità.
Alla solenne Eucaristia del 9 maggio, insieme al nostro Vescovo, ha concelebrato il Ministro provinciale dei cappuccini della Lombardia, fra’ Angelo Borghino, il quale ha ringraziato Mons. Tremolada a nome di tutti, della sua presenza, in particolare come custode dei carismi nella Chiesa, sottolineando il valore della vita consacrata come forma di vita capace di plasmare, in modo specifico, il volto di Cristo.
Nel momento dell’Elevazione spirituale, la bellissima voce di una soprano, amica della comunità, è stata l’ingrediente ultimo per donare un sapore speciale a questo giubileo. Ormai giunte a sera, ricolme di tanta bontà da parte del Signore, una commoventesorpresa ci ha lasciate senza parole: se è vero che il mese di maggio è dedicato alle «rose» e a Maria, «rosa per eccellenza», non potevano mancare nemmeno nel Monastero a lei dedicato: un mazzo di cinquanta rose rosse ci è stato consegnato da parte del nostro amato Vescovo, in segno di comunione e di ringraziamento!
Non possiamo che lodare il Signore e rendergli grazie, perché, come dice il Libro del Deuteronomio: «… hai visto come il Signore, tuo Dio, ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto… che andava innanzi a voi… per cercarvi un luogo dove porre l’accampamento… finché siete arrivati qui…».
Vi ringraziamo per la vostra vicinanza nella preghiera e terminiamo con un’invocazione a Maria, ritornello del canto, che ha dato inizio a questi tre stupendi giorni e infuso armonia nei nostri cuori: Santa Maria Donna bellissima, tu Madre di Dio, splendi su di noi.
(Testo: Anna Maria Galliano – Musica: don Antonio Parisi)
Le sorelle Clarisse Cappuccine di Brescia