La vera Pace é quella che viene da Dio

La vera Pace é quella che viene da Dio

58ª GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2025

“Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”

 

Il Santo Padre nel suo Messaggio rivolge un augurio di pace, che proviene dal Cuore del Redentore, ad ogni donna e uomo, in particolare a chi si sente prostrato dalla propria condizione esistenziale, condannato dai propri errori, schiacciato dal giudizio altrui e non riesce a scorgere più alcuna prospettiva per la propria vita. Serve porsi in ascolto del grido dell’umanità minacciata perché tante sono le sfide che mettono a dura prova la sopravvivenza dell’umanità e del Creato.

Però il Signore non abbandona gli uomini che peccano contro di Lui: è necessario affidarsi alla misericordia di Dio. Confessandoci a Lui come debitori, ci riscopriremo tutti figli del Padre e anche tutti necessari l’uno all’altro, e quindi tutti fratelli, uniti sul sentiero della pace.

Riaprire la via della speranza che nasce dall’esperienza della misericordia di Dio, che è sempre illimitata.

Gesù, per questo, nella preghiera del “Padre nostro”, pone l’affermazione molto esigente «come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» dopo che abbiamo chiesto al Padre la remissione dei nostri debiti.

Poi Papa Francesco raccomanda concretamente tre azioni possibili per segnare un cammino di pace: il condono del debito internazionale, ipotizzando anche una Carta finanziaria globale, fondata sulla solidarietà e sull’armonia tra i popoli; l’abolizione della pena di morte che annienta ogni speranza umana di perdono e di rinnovamento; la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame.

Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato. Concedici, la tua pace, Signore! Rimetti a noi i nostri debiti, Signore, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e in questo circolo di perdono concedici la tua pace, quella pace che solo Tu puoi donare a chi si lascia disarmare il cuore, a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli, a chi senza timore confessa di essere tuo debitore, a chi non resta sordo al grido dei più poveri.

I commenti sono chiusi.